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ANSIA DA AI: LA NUOVA FOMO CONTAGIA IMPRENDITORI E MANAGER

Ansia da AI la nuova FOMO contagia imprenditori e manager

Ansia da AI: la nuova FOMO contagia imprenditori e manager

La paura di rimanere indietro nell’era dell’AI

Negli ultimi mesi non si parla d’altro: l’Intelligenza Artificiale.

È sulle prime pagine dei giornali, nei dibattiti televisivi, nei convegni, ma soprattutto invade i nostri feed social.

L’AI viene raccontata come la più grande rivoluzione tecnologica del secolo, qualcosa che cambierà per sempre il lavoro, la comunicazione, persino la nostra vita quotidiana.

Di fronte a questa ondata, però, non tutti provano entusiasmo.

Conosco diversi imprenditori e manager che mi hanno confessato di sentirsi travolti da un senso di ansia, quasi di inadeguatezza.

È quella che viene chiamata FOMO tecnologica, dall’inglese Fear of Missing Out, la paura di restare indietro, di essere esclusi da un cambiamento che sembra inevitabile.

FOMO: dal mondo social alle imprese

Se nei social la FOMO si manifesta con l’ansia di non essere presenti alle esperienze degli altri, nel mondo delle imprese assume un’altra forma: il timore di non saper usare i nuovi strumenti di AI, di non restare aggiornati, o peggio, di non riuscire a introdurre soluzioni innovative prima della concorrenza.

Per chi guida una Piccola o Media Impresa, o opera nel mondo del Franchising Retail, questa paura si traduce spesso in scelte affrettate.

Ansia da AI la nuova FOMO contagia imprenditori e manager
Ansia da AI la nuova FOMO contagia imprenditori e manager

Molti decidono di buttarsi sull’AI senza una visione chiara, con progetti improvvisati e investimenti poco ponderati.

Una corsa all’oro che rischia di trasformarsi in un boomerang.

La pressione mediatica: quando l’urgenza viene “venduta” come necessità

A spingere in questa corsa disordinata contribuisce la comunicazione martellante che ogni giorno ci bombarda: multinazionali della consulenza e della tecnologia, media specializzati, agenzie di marketing e opinion leader pubblicano articoli, interviste, video generati dall’AI stessa.

A questi operatori si aggiungono quotidianamente anche una pletora di nuovi “guru dell’AI”, di cui peraltro pochi realmente autorevoli e preparati contro una moltitudine di nuovi operatori improvvisati e opportunisti che cavalcano la grande New Wave dell’AI.

I messaggi sono sempre gli stessi, hanno un tono ultimativo e in molti casi anche molto aggressivo:

  • “Chi non adotta subito l’AI rischia di scomparire.”
  • “Se non implementi oggi l’Intelligenza Artificiale, domani sarà troppo tardi.”
  • “Senza AI la tua azienda sarà presto superata.”

Un linguaggio che non lascia spazio al dubbio o alla riflessione critica, e che anzi alimenta l’ansia di chi non ha ancora maturato una conoscenza solida.

Personalmente, come osservatore e professionista del settore, detesto profondamente questa retorica: È ingannevole, distorce la realtà e soprattutto genera disorientamento.

Falsi miti e vecchie profezie

Questa febbre alimenta poi falsi miti tipici di quando emergono nuove tecnologie disruptive e non è la prima volta poi che assistiamo a questo fenomeno.

Ogni volta che nasce una nuova tecnologia innovativa e dirompente, emergono profeti che annunciano la fine di tutto ciò che c’era prima.

Ricordate?

  • “Con il mobile, i computer spariranno.”
  • “Con l’e-commerce, i negozi fisici non avranno più senso.”
  • “Con l’AI generativa, il lavoro umano sarà inutile.”

La storia ci ha dimostrato il contrario.

Ogni nuova tecnologia non ha mai cancellato completamente la precedente, ma si è piuttosto integrata, trasformandola e creando nuove possibilità.

Per questo è fondamentale riportare il discorso sull’AI a una dimensione più realistica, meno apocalittica e più pragmatica.

Spiegare l’AI con buon senso e pragmatismo

Nel blog di Avriolab abbiamo raccontato più volte l’AI come una risorsa strategica per il Franchising Retail, con articoli come:

L'AI sta trasformando il Franchising Retail, offrendo strumenti innovativi per analizzare e monitorare il rapporto con i clienti, per migliorare l'efficienza operativa, personalizzare l'esperienza del cliente e aumentare la sicurezza.

Come l’AI supporterà il franchising retail

L’AI sta trasformando il Franchising Retail, offrendo strumenti innovativi per analizzare e monitorare il rapporto con i clienti, per migliorare l’efficienza operativa, personalizzare l’esperienza del cliente e aumentare la sicurezza.

AI Revolution nel settore del Franchising Retail: meno effetti speciali e più strategia ovvero come costruire una strategia che funziona.

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AI & Franchising Retail in Europa: 5 Cartoline dal futuro Consumer Electronics e Green Tech alla prova dei fatti

AI & Franchising Retail in Europa: 5 cartoline dal futuro

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In questo articolo analizzo cinque casi europei che mostrano, in modo immediato, come l’uso mirato della intelligenza artificiale abbia già trasformato logistica, assistenza clienti e sostenibilità nei negozi.

Il messaggio che ho voluto trasmettere è chiaro: l’Intelligenza Artificiale offre enormi opportunità, ma richiede analisi, strategia e implementazione rigorosa.

Senza questi passaggi, il rischio è cadere nella trappola della moda passeggera, con conseguenze disastrose per le PMI.

Perché l’ansia cresce

Il vero problema è che tanti imprenditori non hanno ancora gli strumenti per capire fino in fondo cosa può fare l’AI per la loro azienda.

Si trovano davanti a un bivio: da una parte il desiderio, o meglio la pressione, di innovare; dall’altra la consapevolezza di non avere le competenze per valutare rischi e opportunità.

In mezzo ci sono offerte commerciali poco trasparenti, marketing gonfiato e soluzioni presentate come “rivoluzionarie” che in realtà non portano alcun valore concreto.

Risultato: cresce l’incertezza, e con essa la paura di fare il passo sbagliato.

La FOMO da AI nasce soprattutto da due fattori:

  1. Conoscenza insufficiente: molti imprenditori non comprendono a fondo potenzialità e limiti dell’AI.
  2. Mancanza di strategia: spesso si parte da strumenti alla moda senza avere chiaro l’obiettivo, i costi reali e il ritorno atteso.

In questo contesto, la formazione continua e la capacità di distinguere tra soluzioni concrete e “fumo di marketing” diventano indispensabili.

Una guida per non farsi travolgere dalla FOMO

Come si può uscire da questa spirale ansiogena?

La risposta sta nel fermarsi, respirare e affrontare l’Intelligenza Artificiale con metodo.

Una sorta di bussola in cinque mosse:

  1. Formarsi prima di agire

Prima di tutto, imparare. Solo conoscendo i principi base dell’AI si può distinguere la moda effimera dalla soluzione utile.

  1. Definire obiettivi chiari

Non si adotta l’AI “perché lo fanno tutti”, ma perché serve a risolvere un problema o migliorare un processo.

  1. Partire in piccolo

Meglio iniziare con un progetto pilota a basso costo, che permetta di misurare senza rischi.

  1. Misurare i risultati

Non bastano le impressioni: servono dati. Tempo risparmiato, errori ridotti, vendite aumentate.

  1. Costruire una roadmap sostenibile

L’AI non è una corsa dei cento metri, ma una maratona.

Serve pianificare nel medio-lungo periodo.

Un manifesto per investire in AI con buon senso

Soprattutto per le PMI e per le reti in franchising, serve un approccio sobrio, che metta al centro la sostenibilità e il valore reale. Possiamo riassumerlo in sette punti chiave:

  • Strategia prima della tecnologia: l’AI è uno strumento, non un fine.
  • Sostenibilità economica: soluzioni proporzionate alle dimensioni dell’impresa.
  • Focus sul cliente: ogni innovazione deve migliorare l’esperienza d’acquisto o semplificare la vita al cliente.
  • Test e apprendimento: meglio piccoli passi che grandi errori.
  • Collaborazione esterna: se mancano competenze, affidarsi a partner qualificati.
  • Formazione continua: meno ansia, più consapevolezza.
  • Visione di lungo periodo: l’AI va vista come un percorso evolutivo, non come un obbligo immediato.

Conclusione: dall’ansia alla consapevolezza

La FOMO tecnologica è una sensazione reale e diffusa. Ma non deve diventare una gabbia.

La pressione di “non restare indietro” può essere trasformata in una spinta positiva se affrontata con pragmatismo, consapevolezza e una buona dose di buon senso.

Per le imprese, e in particolare per le PMI e il franchising retail, l’obiettivo non è fare l’AI a tutti i costi.

L’obiettivo è crescere in modo intelligente, scegliendo solo le soluzioni che portano un valore tangibile, sostenibile e misurabile.

In fondo, non vince chi parte per primo. Vince chi sa correre meglio.

Avriolab in collaborazione con Movantia, propone un set di servizi mirati per offrire una consulenza professionale mirata basata sull’AI e in particolare sui dati di profilazione delle Audience.

Per una consulenza personalizzata, puoi contattarmi scrivendo una mail a: sergio.curadi@avriolab.com

di Sergio Curadi Naumann (Avriolab agosto 2025)

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